Con il loro aspetto imperioso e il loro stile di vita, i grifoni lasciano a bocca aperta i turisti in visita a questi luoghi. Accanto all’albatros e a condor, il grifone è tra gli uccelli volanti più grandi del mondo.
Il grifone, durante il volo, tiene la sua piccola testa piegata verso il basso. Alle grandi ali, invece, corrisponde una coda molto corta. I grifoni adulti hanno la testa ricoperta di piume bianche, mentre al collo hanno un collare di piume biancastre ed increspate. I piccoli, invece, sono di colore più scuro.
Nel nostro arcipelago, l’habitat preferito dal grifone è sull’isola di Cherso, mentre sulle isole di Krk (Veglia), Prvić e Plavnik ce n’è un numero senz’altro inferiore. La gente di Cherso chiama il grifone “Orel”, da cui il nome di Orlec, un paesino nei dintorni.
Il grifone è una sorta di “spazzino” della natura dal momento che si nutre esclusivamente di carogne. Nonostante questo lugubre dettaglio, non è mai aggressivo. Questi rapaci sono da millenni legati al destino dei pastori e sono sopravvissuti proprio grazie alle pecore. In quanto uccelli rapaci, si cibano soltanto di animali morti, svolgendo così un ruolo fondamentale nell’ecosistema locale. Il grifone non può vivere senza il pastore, il quale, viceversa, non può vivere senza il grifone. Gli enzimi del suo tratto intestinale uccidono i batteri e, così facendo, evitano il diffondersi delle epidemie.
I grifoni vivono in coppia e sono fedeli al o alla partner; andranno in cerca di un nuovo o di una nuova partner soltanto se resteranno “vedovi”. La coppia di grifoni cova le uova a turno, fintanto che esse non si schiuderanno. E dopo 2-3 mesi, il piccolo grifone sarà già in grado di tentare il suo primo volo.
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